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venerdì 15 marzo 2013

Da "il Giornale" di oggi: Pena ridotta per l'indulto. Pietro Maso torna libero



Ancora 4 giorni e sarebbero decorsi i 22 anni dietro le sbarre. È Invece tornato in libertà, Pietro Maso, passato alla storia come il «figlio killer» che a Montecchia di Crosara (Verona), il 17 aprile 1991, uccise il padre e la madre con la complicità di tre amici. Tre anni più tardi era stato condannato in Cassazione a 30 anni e due mesi di carcere. Una pena sgravata di 3 anni dall’indulto e di 1800 giorni (circa 5 anni) dalla liberazione anticipata. Niente più scotti da pagare per questo giovane divenuto uomo (ha oggi 42 anni) nella sagoma vuota e precisa della generazione «senza valori». La storia di un ventenne che massacra i genitori per intascare al più presto la sua eredità, incastrato dalla testimonianza di un amico dopo tre giorni dal delitto che, nei piani di Pietro Maso, aveva previsto anche l’eliminazione delle sue due sorelle.
Dopo la condanna, Maso scrisse una prima lettera di pentimento; nel 2008, detenuto, riuscì a sposarsi e nello stesso anno, nonostante i fiumi di polemiche, ottenne la semilibertà. Poteva lavorare di giorno fuori dal carcere. Tre anni più tardi, un «ti ammazzo» rivolto a un uomo a cui avrebbe prestato del denaro (circostanza che Maso ha sempre negato) la semilibertà e il lavoro stava per perderli. Il Tribunale di Sorveglianza soprassiede sulla semilibertà, ma un anno dopo il giudice di sorveglianza respinge la sua richiesta di commutare la detenzione in carcere in quella domiciliare. Maso ottiene oggi più di quanto non sperasse, probabilmente, allora. Ma torna in una città dove nessuno lo attende; dove la villa nella quale la sua famiglia, finita nel sangue, è stata venduta da anni: zona d’orrore divenuta franca. «Non è più nostro cittadino - commenta il sindaco -. Il paese ha voltato pagina».

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